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13 Giugno 2021: il Santo Rosario guidato da Fratel Gianluca

Il ritorno a Cantù da neodiacono

Lo scorso 5 Giugno 2021, presso il Santuario del Beato Luigi Maria Monti a Saronno, Fratel Gianluca Ferrara è stato ordinato Diacono per le mani di Mons. Martinelli Vicario episcopale per la vita consacrata della diocesi di Milano.

 

Domenica 13 Giugno fratel Gianluca riabbraccerà la Comunità di Cantù guidando la recita del Santo Rosario dalle 20.30.

Siamo tutti invitati a partecipare.

AVVISO 13 GIUGNO

Padre Monti e la benedizione del Papa

La supplica al Beato Luigi Monti

Pubblichiamo la supplica al Beato Luigi Monti in questo  momento in cui tutto il mondo sta attraversando una grande difficoltà dovuta al virus Covid19

 

SUPPLICA  AL  BEATO  LUIGI  MARIA  MONTI

 

La tua famiglia, o Beato Luigi Maria Monti, si rivolge a te con devozione,

perché tu interceda presso il Padre per noi e per tutta l’umanità,

nel sostenerci ad affrontare la prova della pandemia di questi nostri giorni.
Conosciamo l’amore che ti ha spinto a favore dei malati e dei ragazzi bisognosi.

Da giovane hai radunato attorno a te i coetanei della tua Compagnia a Bovisio,

impegnati a sostituire nei campi i contadini ammalati.

Dopo aver condiviso oltre due mesi di carcere a Desio,

avete maturato vocazioni per servire Dio con tutto il cuore,

riponendo fiducia in Gesù, Redentore e Salvatore.

Nell’epidemia di colera a Brescia ti sei chiuso con tre compagni nel Lazzaretto,
offrendo un rischioso servizio ai contagiati.
In occasione dell’incidente ferroviario a Orte hai voluto farti prossimo e prestare soccorso

intervenendo con tempestività e capacità.

Nelle alluvioni del fiume Tevere e nell’epidemia di vaiolo a Roma,

presso l’ospedale Santo Spirito hai coinvolto la numerosa comunità di confratelli

a donare il proprio materasso per i malati, triplicati in pochi giorni.

Anche nelle tue malattie, in quelle dei religiosi e dei tuoi orfani, ti sei mostrato fratello e padre.

Durante l’epidemia di difterite che colpì Saronno

manifestasti premura per i piccoli e per chi li assisteva.

Come infermiere hai dimostrato equità e competenza verso tutti i malati,

che chiamavi “poverelli di Cristo”.

Nel lavoro di farmacia hai dato prova di responsabilità

quando preparavi medicine per la loro cura.

Con intraprendenza hai promosso presidi ospedalieri nel Lazio e in Lombardia,
dando testimonianza di come assistere l’uomo malato e sostenere le famiglie

Beato Luigi, tu hai indicato la Madre Immacolata come modello e patrona,
a lei ti sei affidato con l’amore di un figlio.
A Maria rivolgevi preghiere insistenti, certo del suo intervento e della sua protezione.

Oggi, insieme a Maria, intercedi per noi, Padre Monti,

affinché abbiano termine questi giorni di tribolazione in tutto il mondo.

Benedici e proteggi gli operatori sanitari e quanti offrono il loro prezioso servizio,

rafforza in noi il coraggio e la fede in Dio che è nostro Padre. Amen.

 

La lettera del Direttore delle Comunità di Cantù e Erba

Dalle Comunità di Erba e Cantù: Ce la faremo…Insieme

I parchi delle nostre due Case in Brianza ci ricordano da giorni che la primavera è arrivata, eppure siamo distratti, impegnati a pensare ad altro…Una serie di immagini affollano la mente, notizie, ambulanze, mascherine, disinfettanti e i numeri tristi dei contagiati e dei morti ci angosciano, sono mitigati un poco dai numeri dei guariti…uno spiraglio di luce, un respiro che apre alla speranza in tanto buio appesantito dalla paura.

Forse il punto più buio di riflessione e sofferenza e ce l’ha offerto Papa Francesco quando ci ha detto quella sera “pensavamo di restare sani in un mondo malato…”.

Il silenzio assordante di una Piazza che nella sua storia ha visto migliaia di persone ad ogni evento, non poteva essere più eloquente…fra terra e il Cielo c’era lui, che sotto la pioggia ha solcato la scalinata e poi ha benedetto il mondo in questo tempo difficile tra le campane che suonavano a distesa e il suono di una sirena di un’ambulanza che faceva da controcanto…cielo e terra…

Noi che facciamo parte dei cosiddetti “Servizi essenziali”, viviamo sentimenti contrastanti allo stesso modo tra, appunto, cielo e terra. Le nostre due Case del comasco si occupano di accoglienza ai minori in difficoltà in quattro maxi appartamenti; siamo coadiuvati da Educatori professionali che li accompagnano in questa fase della crescita, complicata da eventi che hanno determinato per varie ragioni il loro allontanamento dalle famiglie.

E’ ormai passato più di un mese da quando hanno chiuso le scuole e la possibilità per alcuni di tornare a casa il fine settimana. Dal 24 febbraio non hanno più messo il naso fuori dalle Comunità, eppure dobbiamo confessare che stanno resistendo a questa segregazione forzata, hanno cantato dalle finestre come tutti gli italiani per sentirsi vicini agli altri coetanei e disegnato cartelloni con il più rassicurante “tutto andrà bene”.

Mantengono comunque i contatti con le loro famiglie, svolgendo i compiti e partecipando a lezioni on line, sfidando la tenuta dei tanti computer (non tutti nuovissimi e veloci per la verità), che hanno occupato le varie sale delle Case.

La vita delle Comunità per minori, soprattutto in questo tempo, non può abbandonarsi alla noia; per questo ci siamo inventati alcune attività che permetteranno ai ragazzi, dai più piccoli ai 18enni, di divertirsi, imparare e contribuire a far nascere cose belle e soddisfacenti.

Qualche esempio? Qualche corsetta per tenersi in forma, caccia al tesoro e altri giochi all’aperto.

Nei nostri parchi ci sono orti, serre e vasi da riempire quindi si semina, si pianta, ma si possono anche allevare dei pulcini.

I ragazzi poi si sono lanciati nelle gare in cucina, alcuni parteciperanno al programma radio per gli adolescenti (Lavori in corso il 6 aprile ore 17,30), che oramai da 14 anni offriamo agli ascoltatori di Radio Mater. Altri ne aspettiamo da altre Comunità italiane.

Inoltre ci sono gli imbianchini, coloro che scrivono pezzi rap o chi sta realizzando dei video brevi e simpatici, tutto per esorcizzare questo tempo che, lo sappiamo,…finirà.

Una parola di elogio per gli Educatori e i loro Coordinatori che si sobbarcano il lavoro più complicato nel lavorare con i minori: mai come in questo tempo possono verificare il loro operare in queste condizioni e la “vocazione” che sta a sostegno di ogni professione d’aiuto; se manca questa, manca la motivazione di ogni giorno che porta ciascuno a sperimentarsi nella relazione con i “piccoli del Vangelo”.

Tornando con la mente a quella sera a piazza san Pietro, mentre il cielo imperlava di lacrime il Crocifisso e Francesco implora il Signore di non lasciarci soli, ricorda a ciascuno di noi che siamo tutti sulla stessa barca. I nostri ragazzi l’hanno capito, dandoci a modo loro una lezione di pazienza e tolleranza che mai ci saremmo aspettati di ricevere. Grazie!

Fratel Aldo Genova