La mostra dei presepi dei Concettini….

 

Quest’anno non potendo aprire le nostre porte per la tradizionale mostra dei presepi, abbiamo deciso, con l’aiuto di alcuni operatori e ragazzi, di portare i presepi nelle vostre case.
Le foto sono state realizzate dalla fotografa Laura in un laboratorio di fotografia  insieme ad alcuni ragazzi delle nostre comunità e del progetto della Bottega dei Concettini.

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A Natale puoi…

 

Fare quello che non puoi fare mai….

È facile far seguire la seconda frase alla prima.. magari anche canticchiandola… Questo sarà però un Natale molto diverso dagli altri eh, diciamola tutta, un Natale che nessuno avrebbe mai immaginato. Credenti o non credenti, il Natale è per tutti un momento di gioia, un momento per stare in compagnia e perché no, un momento di relax. Si diventa tutti più buoni si dice di solito, che poi chissà perché, infondo non sappiamo se la famosa lista di Babbo Natale “buoni e cattivi” esista davvero. I regali, belli o brutti, costosi o meno costosi alla fine li riceviamo sempre un po’ tutti. Una fascia di buoni che sbucano fuori all’improvviso nelle corsie degli ipermercati per cercare il regalo da fare magari all’ultimo momento. C’è un regalo però che non si compra e stranamente sembra a volte quello per cui non si hanno mai i soldi a sufficienza: compiere una buona azione, essere gentili! Ora… proviamo insieme a salire sulla nostra sgangherata macchina del tempo e mettiamo la lancetta indietro di 2000 anni, riapriamo gli occhi e possiamo vedere tutte quelle persone che si accalcano alla grotta di Betlemme. Sicuri di vedere alcune persone  portare doni e altre  presentarsi a mani vuote? Se proviamo ad osservare attentamente ci accorgiamo che non è così… ciascuno a modo suo ha portato qualcosa. Arrivare lì nonostante le proprie fatiche non è portare qualcosa? Arrivare lì nonostante ci sia stata un’importante altra incombenza non è portare qualcosa?  Arrivare lì è già portare qualcosa: è portare se stessi. E questa è una buona azione.

Il calendario della gentilezza

Un piccolo gesto nei confronti degli altri compiuto senza “nulla a pretendere” diviene per gli altri il dono più grande, diviene una consolazione, diviene gioia. Donando non ci si impoverisce ma ci si arricchisce. Qual è stata la tua ultima buona azione? E quale sarà la tua prossima? Se non sai da dove cominciare… beh noi ci abbiamo pensato per te: il calendario dell’avvento. Si proprio quello che da bambini si vorrebbe avere, perché aprendo la casella di ogni giorno si può gustare un buon cioccolatino. Ma stavolta nella casella ci troverai un dono più dolce: per ogni giorno una buona azione da compiere! Un gesto di gentilezza che può arricchire chi lo fa e chi lo riceve.   Magari non sempre è facile “fare quello che non puoi fare mai” imparando però a farlo anche nel resto dell’anno. . Sarebbe bello accettare questa sfida e, arrivati a Natale, guardarsi indietro ricordando i volti delle persone che hanno ricevuto la nostra buona azione. Forse ci accorgeremo che, con la loro presenza sulla nostra strada, sono stati proprio loro a donarci qualcosa: renderci persone migliori.

G.M.

 

 

 

 

I giovani possono dare l’esempio?

 

La vita dei giovani santi

Nella puntata de “Lavori in corso: viaggio nel mondo dell’adolescenza” andata in onda lunedi 2 novembre 2020 su RADIO MATER, il conduttore Fratel Aldo  ci presenta il profilo di  giovani che hanno dato, nella loro breve vita,  esempio di santità nel quotidiano. La semplicità dei giovani viene spesso sottovalutata, varrebbe la pena ascoltare ciò che hanno da dire. Leggere la storia di alcuni di loro potrebbe essere interessante per capire ciò che al mondo possono dare.

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E’ cosi difficile diventare santi? Lo scopriamo ascoltando con attenzione quanto il conduttore ci racconta.

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La vita non ascolta….

 

Ciao Sandro!

La vita non ascolta…

Non è solo il titolo e la rima di una famosa canzone, ma è ciò che avviene molto spesso, forse troppo spesso, nella vita di ciascuno di noi.

Lo sai bene tu, caro Sandro, che la vita hai voluto prenderla a schiaffi, uno schiaffo dato per ognuno di quei silenzi alla domanda che ogni giorno provavi a rivolgere: “Perché?”

Nemmeno noi sappiamo risponderti, o forse quelle risposte le abbiamo trovate guardandoti in faccia, nascoste tra le tue rughe non segnate solo dal tempo. Sì, se guardiamo meglio le risposte le troviamo, e sono sempre le stesse, sono risposte effimere e sempre uguali: “Perché la vita è così caro Sandro! E’ una scala che si può solo salire”.

Una cosa importante ci hai insegnato ogni giorno, sì è vero che la vita non ascolta ma non si deve fermare! C’è sempre molto, troppo da fare in questa vita. Non restare fermi è l’unico modo per riempire quei tanti silenzi che la vita ci mette davanti ridendo di noi.

Così te ne vai, facendoti trovare puntuale al lavoro come sempre, perché le cose da fare sono di più del tempo che abbiamo e la vita non ascolta se sei affaticato dagli anni e dai pensieri. Ciò che c’è da fare, va fatto ora.

Stai tranquillo ora Sandro, perché ciò che hai costruito, anche se non hai avuto la possibilità di acquistare i marmi migliori al mondo, lo hai costruito con la tecnica del mastro più ricercato e che è capace di congiungere le due rive con un martello, due chiodi e un asse di legno. Questa tecnica è l’amore di padre. L’amore che vediamo nei tuoi figli.

Eh si Sandro, la vita non ascolta…. Perché ti conosce molto bene e un giorno darà tutte le risposte.

“La farina nella giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non si svuoterà finché il Signore non farà piovere sulla terra”(1RE 17, 14). E’ venuto il tempo di preparare delle buone focacce e il Signore ti chiede l’ultimo sforzo: costruire per Lui il forno più grande e più bello. Questa sarà la tua risposta gridata alla vita!

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La festa dei Concettini

In ottemperanza alle norme di comportamento legate al periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo, mostra-di-foto-dai-concettinicomunichiamo che la festa della Casa dei concettini è annullata. Ricorderemo comunque la data della fondazione domenica 21 giugno durante la S. Messa delle 8,30.

Per mantenerci distanti ma uniti saremo lieti di ricevere messaggi, foto, saluti e tutto ciò che la fantasia vi suggerisce, legato ai ricordi che avete della nostra casa che quest’anno compie 122 anni.parco-concettini


=>Potete inviare ciò che desiderate per ricordare bei momenti legati alla nostra casa all’indirizzo:

  • Istituto Immacolata Concezione, viale Madonna, 20 22063 Cantù
    o
  • via email a info@concettinicantu.it

Un album di tutto ciò che arriverà verrà pubblicato sul nostro sito.

Fratel Gianluca Ferrara prosegue il cammino verso il sacerdozio

Altra importante tappa per Fratel Gianluca

Nella solennità della Santissima Trinità, la Comunità religiosa della Casa madre di Saronno si è stretta intorno al suo Superiore Fratel Gianluca Ferrara che ha ricevuto il ministero del Lettorato da S. Ecc. Mons. Paolo Martinelli, Vicario episcopale per i religiosi della Diocesi di Milano.  Chi frequenta abitualmente la nostra Casa di Cantù lo ricorda per i tanti anni passati da Fr. Gianluca per il suo servizio ai ragazzi ospiti delle nostre Comunità alloggio.

Attraverso il ministero del Lettore, cioè la proclamazione della parola di Dio nella liturgia,  il Cristo risorto si fa realmente presente tra i fedeli e dona loro il suo Spirito per la glorificazione di Dio Padre e la loro santificazione.

I presenti alla  celebrazione – confratelli dalle  Case vicine,  parenti e  amici –  hanno pregato  e festeggiato fr. Gianluca  e il tutto si è svolto in un clima di ordinata semplicità, in ossequio alle norme emanate per il corona virus, in attesa di tempi migliori e favorevoli per un maggior concorso dei fedeli al Santuario del Beato Luigi Monti.

 

Desideriamo qui ringraziare Mons. Martinelli per l’omelia dettata durante la Celebrazione e per le parole di benevolenza verso la nostra Famiglia religiosa che conosce da tempo e verso Fr. Gianluca che ha seguito in questo percorso che lo porterà, a Dio piacendo, verso l’Ordinazione sacerdotale.

 

Auguriamo a Fr. Gianluca ogni bene nel Signore per questo primo passo, nell’annuncio della parola di Dio  ricordando il Salmo“Signore apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode!” (Salmo 50,17) .

Fratel Aldo

 

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Il primo smartphone dei nostri figli…

Mio figlio ha ricevuto il suo primo smartphone,
come mi dovrei muovere?

  • Impostare un limite di tempo allo schermo

Con la funzione “Controllo genitori”, puoi impedire che i tuoi figli usino il cellulare durante la notte o nelle ore scolastiche. Può essere consigliabile impostare un massimo di ore di uso al giorno o alla settimana, ciò può essere utile per impedire che divenga una vera e propria dipendenza.i-ragazzi-e-i-cellulari

  • Scegliere dei contenuti appropriati per l’età dei ragazzi

Verificare App e Social media utilizzati dai ragazzi e bloccare ciò che non si ritiene appropriato per la loro età.

  • Un ultimo utile consiglio

In caso di furto o smarrimento dello smartphone dei propri figli, sarebbe importante poter individuare da remoto il dispositivo per poter cancellare i dati e proteggere così la privacy della propria famiglia.

I Figli dell'Immacolata Concezione di Padre Luigi Monti raccontano le loro attività a Radio Mater

Cosa ti ha dato e tolto il tempo del Coronavirus

Nella puntata di “Lavori in corso” del mese di giugno Fr. Aldo, la dott.ssa Alessandra Oricchio, il dott. Maurizio Truncellito e Gianluca ripercorrono il lockdown nelle Comunità e nella loro vita.

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Il “nostro” Sandro finalmente in pensione

Quando non vuoi andare in pensione…

In un momento delicato dal punto di vista economico come quello attuale, per molti giovani pare un miraggio trovare un lavoro e, di conseguenza, il sogno di avere una vecchiaia tranquilla grazie ad una pensione certa diventa un sogno lontanissimo. Eppure non sempre è tutto oro quello che luccica: lo sanno bene i molti over cinquanta che si avvicinano alla fine della propria carriera lavorativa o che da poco tempo sono in pensione. La gioia di liberarsi finalmente del lavoro si trasforma in una situazione poco piacevole, spesso perché sentono che viene a mancare quella quotidianità che era stata costruita negli anni e che li aveva formati.

La dott.ssa Chiara Rossi Urtoler, psicoterapeuta e docente presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia e Studi Cognitivi di Modena sostiene che il momento di andare in  pensione sia  molto desiderato poichè si hanno grosse aspettative di aumentare il proprio benessere,   e di svolgere finalmente tutte quelle attività che non si aveva prima il tempo di fare. Si tratta invece, sempre secondo la Urtoler,  di un sostanzionso cambiamento di orari, routine, abitudini e stili di vita, che può recare un senso di disorientamento.

Perchè la pensione può disorientare?

Qualunque fosse il proprio compito, si era parte di un gruppo, di un’azienda, di un progetto e si aveva un ruolo ben preciso. Il proprio lavoro è una parte della propria identità, una parte di sé che contribuisce a definire chi siamo e come siamo. Questo vale in particolar modo per chi si è dedicato anima e corpo al proprio lavoro, lasciando poco spazio alle altre aree della vita.

Come superare il disagio post pensione?

Pensare ad un hobby  è un modo per prevenire e sopperire a questo disagio. I nuovi pensionati  possono trovarsi di fronte a delle  difficoltà nel momento di dedicarsi a tali attività di svago. Molti non sanno addirittura da dove partire perché non hanno mai dato spazio agli hobby e al  proprio tempo libero, pertanto non sanno cosa potrebbe interessare loro.

Quale consiglio per i neo pensionati?

Di recente un collaboratore della comunità di Cantù, chiamato da tutti semplicemente Sandro, è arrivato a questo traguardo molto tempo fa insperato. Sandro, instancabile e meticoloso lavoratore, ha fatto, non solo delle mura della struttura canturina ma soprattutto di coloro che la abitano, la sua seconda famiglia.un-collaboratore-dell-istituto-immacolata-va-in-pensione

Puntuale ogni mattina, con il suo immancabile cappellino e il pacchetto di sigarette che sporgeva dalla tasca della sua camicia, ha fatto del suo lavoro in comunità una vera e propria missione. Uno scarico che perdeva, un chiodo da appendere, “Sandro serve un raccordo per il bagno!” “In tre pezzi, nipples o riduzioni?” avrebbe risposto lui lasciando in grossi dubbi tutti….

Il suo ultimo giorno di lavoro… educatori e ragazzi della comunità lo hanno salutato ricordandogli che quello era davvero il suo ultimo giorno di lavoro tanto sperato…. eppure lui ha finto di non sentire… mettendosi come sempre le mani ai fianchi e guardandosi intorno per capire cosa ci fosse da fare…

Sappiamo che la comunità gli mancherà e anche adesso lo vedremo sicuramente aggirarsi nel parco dicendo: “Questo albero è da tagliare!” già con la sega in mano… non abbiamo necessità di dare consigli al pensionato Sandro perchè il suo tempo libero… il suo hobby… la sua famiglia sono la Comunità dei Concettini di Cantù e lui è un papà per tutta la Comunità…

Grazie Sandro… ci hai insegnato tante cose con la tua serierà, professionalità e anche la tua scarsa voglia di parlare.. ma bastava toccare l’argomento giusto… d’ora in poi quando ci diranno che non capiamo un tubo.. risponderemo: “In tre pezzi, nipples o riduzioni?”

 

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